martedì 28 luglio 2009

Le banche italiane secondo Citigroup

“Attenti ai saldi estivi” è il titolo del report degli analisti di Citigroup redatto il 24 luglio sul comparto bancario italiano.
L’elaborato esamina luci ed ombre del settore, aggiornando le valutazioni sui principali istituti di credito.
Che cosa è cambiato?

Intesa Sanpaolo
Target Price: da 3,10 a 2,90€
Rating: da Buy (Medium Risk) a Hold (High Risk)

Unicredit
Target Price: da 2,20 a 2,10€
Rating: Hold (High Risk)

MPS
Target Price: da 1,50 a 1,10€
Rating: da Hold (High Risk) a Sell (High Risk)

UBI
Target Price: da 12,66 a 10,80€
Rating: da Buy (High Risk) a Hold (High Risk)

Banco Popolare
Target Price da 6,80 a 5,50€
Rating: Hold (Speculative Risk)

BPM
Target Price: da 5,50 a 3,90€
Rating: da Hold (High Risk) a Sell (High Risk)

I fattori che hanno aiutato il settore bancario italiano a rimanere a galla durante la recente crisi finanziaria rimangono invariati e sono rappresentati da una migliore liquidità ed una minore esposizione del capitale nei confronti di asset tossici.
Quello che però gli analisti di Citigroup hanno evidenziato è che il comparto italiano risulta minato da una redditività bancaria particolarmente legata all’andamento delle condizioni macroeconomiche, rispetto a quanto avviene per le colleghe estere.
Il cambiamento più significativo di rating (da Buy a Hold) riguarda Banca Intesa e Banca UBI che, a detta degli analisti di Citigroup, sono le banche la cui redditività è la più esposta ad eventuali aumenti dei tassi a breve. Questo fenomeno potrebbe infatti rappresentare il driver per aggiornamenti dell’EPS, specialmente se il mercato inizia ad intravedere la possibilità di un rialzo anticipato dei tassi da parte della BCE.
Per Unicredit il giudizio è rimasto invariato: la qualità dell’attivo così come la struttura finanziaria e la patrimonializzazione sono più rischiosi rispetto alla media. Di contro il gruppo è però favorito da una politica di riduzione dei costi, da un business molto vicino a quello dell’investment banking e dalle opportunità di crescita che il gruppo presenta in diversi mercati.
Il rating di MPS è passato da Hold a Sell sulla base di una debole capitalizzazione e di una maggiore vulnerabilità della banca ad un deterioramento della qualità dell’attivo.
Anche BPM ha visto una decurtazione del rating da Hold a Sell a causa di una minore leva operativa e di una struttura di costo meno flessibile rispetto alla concorrenza. Inoltre la crescita dei prestiti in questi ultimi anni si è concentrata prevalentemente sul comparto retail, specialmente in Lombardia, rendendo l’istituto più esposto all’andamento dell’ecomomia di quel settore. Le recenti operazioni sul capitale di MPS dimostrano inoltre un approccio del tutto differente dai suoi competitors in materia di capital management, mentre gli analisti segnalano ancora l’incertezza circa il collocamento del bond convertibile.
E’ rimasto invariato il rating Hold su Banco Popolare: il giudizio riflette il rischio relativo alla qualità degli asset e del capitale del gruppo. Un ruolo decisivo viene giocato dal recente incremento della quota in Banca Italease di cui occorre valutare attentamente la qualità degli asset.
Nel complesso Citigroup ha abbassato le stime degli EPS per il 2009 di circa il 10%, mentre l’EPS adjusted per il 2010 ha visto una riduzione media del 7%.